Un uomo gentile
Continuiamo a pubblicare i vostri scritti per la seconda edizione di Testimonia il femminile che quest’anno vuole focalizzarsi sul nodo delle relazioni fra i generi. Oggi la parola a Letizia che ci racconta Federico. Aspettiamo i vostri contributi, in tante forme: anche video e fotografie quest’anno. E poi ancora racconti, riflessioni, poesie, appunti, frammenti. Gettiamoli nel mondo.
Federico non era andato volentieri al corso di aggiornamento sulle “tecniche di comunicazione” organizzato dall’azienda in cui lavorava da anni.
Non solo perché lo trovava del tutto inutile, ma, mentre altre volte era entusiasta di andare a Roma a vedere qualche mostra o ad un concerto, quella volta i suoi amici avevano organizzato una grande cena in paese, lì sarebbe potuto stare un po’ con Anna, che gli piaceva molto, anche se non dava il minimo segno di contraccambiare il suo interesse. Ma chi sa, col tempo magari poteva cambiare idea. Solo che lui aveva già quarant’anni, viveva ancora con sua madre, nonostante avesse un lavoro che gli permettesse di vivere egregiamente da solo e desiderava tanto mettere su famiglia.
Il corso iniziò con le solite presentazioni, accanto a lui sedeva una donna con qualche anno di più. Non particolarmente bella ma con un largo sorriso sincero. Scambiarono qualche parola, qualche battuta su quel genere di corsi e decisero di cenare insieme.
Clara viveva sola, il suo compagno era morto qualche anno fa, non aveva figli. Parlarono di cinema, libri, musica, scoprirono di avere molti interessi in comune. Poi passeggiarono per Roma, tra le fontane luminose e l’allegria dei turisti. Clara amava quella città, ammirare le cupole scintillanti dopo la pioggia, sedersi per un caffè in piazza del Pantheon, camminare la sera per le strade, sola coi suoi pensieri, i suoi ricordi.
La sera dopo decisero di andare al cinema insieme a veder l’ultimo film di Nanni Moretti, e poi a prendere una pizza.
A Federico piaceva parlare con lei, o ascoltarla. Clara sapeva un sacco di cose, aveva studiato all’Università ma non era saccente. Aveva sofferto molto, ovviamente, per la morte del suo compagno. Ma aveva cercato di continuare la sua vita aiutata dai mille interessi che coltivava e dalle amiche che amava.
Federico raccontò delle sue poche e brevi storie d’amore, del suo desiderio di avere una famiglia. Dopo tre sere di uscite comuni si ritrovarono mano nella mano. Federico non se lo spiegava ma desiderava quella donna ardentemente. Clara era stupita, non aveva desiderato più un uomo dalla morte del suo compagno. Ed ora invece desiderava baciare quell’uomo, con grandi occhi verdi e dai modi così gentili.
Andarono a casa di lei e si lasciarono andare al loro desiderio. Fu una grande sorpresa per entrambi, i loro corpi erano assetati uno dell’altro. Per Clara quell’uomo, quasi sconosciuto, emanava come scariche elettriche alle quali ogni centimetro del suo corpo reagiva simultaneamente. Federico sentiva che Clara lo accoglieva nel profondo del suo essere e questo lo ammaliava ma anche lo spaventava.
Ogni sera finito il corso, volavano a casa di Clara per fare l’amore per ore, e poi parlare, parlare, guardarsi, ridere di se stessi.
Finì la settimana, decisero di continuare la loro storia, Federico sarebbe venuto da Clara ogni quindici giorni.
Tornato a casa gli venne una gran voglia di cercare un appartamento tutto per sé, lo trovò e lo arredò con gusto. Clara era contenta della sua decisione, era un segno di crescita, ma non voleva intromettersi. Federico invitò Clara nella sua nuova casa, per le vacanze di Pasqua, ma lei lì si sentiva una clandestina, nessuno della sua famiglia sapeva di lei, non che desiderasse essere presentata come una “fidanzata”, ma neanche essere volutamente nascosta. Lei si era innamorata pazzamente di lui, ma non avrebbe mai desiderato vivere insieme. A quarantacinque anni non aveva alcuna intenzione poi di avere figli che, comunque, non aveva mai desiderato col suo compagno. E poi Federico non le aveva mai chiesto una cosa del genere, sapeva che lui non la amava, anche se le voleva molto bene. Ma Clara desiderava ardentemente far parte della sua vita, si sentiva legata a lui profondamente, non riusciva a spiegarsi i motivi, era come una magia.
Da quando Federico stava con Clara, si sentiva più sicuro, più uomo, ridevano tanto insieme e le voleva molto bene, era la prima donna a cui aveva svelato se stesso. Ma il suo sogno era mettere su famiglia con Anna.
Dopo quasi un anno Federico lasciò Clara. A lei occorse molto tempo per rimettere insieme i cocci della sua vita. Federico non si sposò né con Anna né con altre. E’ ancora in cerca di una moglie e di una madre per i suoi futuri figli.Letizia Del Bubba (Livorno)
Fotografia di Andò, Venosa 2005