Il lato B dei cervelli

Oggi sul sito Ansa.it c’erano due foto notizia: la prima che ritraeva Stefano Tempesti della nazionale maschile italiana di pallanuoto, in acqua con la palla tra le mani, trionfante per la vittoria contro la Croazia.

C’era anche un’altra foto notizia che riportava la vittoria della nazionale femminile di pallanuoto greca, peccato che la foto ritraeva le atlete, festanti mentre si abbracciano, dalla vita in giù.

Insomma delle atlete erano inquadrate solo i glutei e le gambe.

Trovo davvero avvilente che ormai in Italia, paese dove i cervelli sono in fuga sotto tutti i punti di vista, reali e anche metaforici, la donna sia rappresentata nelle immagini e sui Media, sempre più solo attraverso un costante annichilimento della sua identità, del suo Essere e ridotta ad una somma di parti anatomiche.

Seni, glutei, gambe, labbra.

La pubblicità ormai per vendere affianca qualunque prodotto a un corpo di donna nudo o a parti di corpo di donna.

Utilizzare quello stesso linguaggio nei confronti di atlete che stanno festeggiando una vittoria, per la quale hanno speso energie, impegno, lavoro, forse è ancora più offensivo. Il volto è l’identità delle persone, ci parla della emozioni; una donna,  non è un aggregato di parti anatomiche, è un individuo con pensieri, sogni, progetti.

Quelle atlete hanno lavorato e si sono impegnate per raggiungere quel traguardo esattamente come l’atleta della nazionale maschile italiana  fotografato, mostrando nell’ immagine il volto e non il suo bacino.

Mi piacerebbe domandare al direttore dell’Ansa se avrebbe mai messo o metterebbe mai una foto notizia su una vittoria sportiva che mostri solamente i glutei degli atleti.

La questione non ha a che fare con il moralismo ma con la concezione che si ha delle donne e della rappresentazione che se ne vuole dare.

Sarebbe atto di intelligenza sostituire la foto mostrando i volti sorridenti delle atlete, ma l’intelligenza risiede in alto e per esprimerla è in alto che si deve guardare.