Il corpo vissuto dalle donne

gambe di donne
Foto di KatyB Photography

Del corpo delle donne hanno parlato, tra le altre, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo, Michela Marzano, Michela Murgia, Donne Pensanti, denunciandone usi, abusi e significati impropri.

L’interrogazione sul valore/significato/uso del corpo femminile, ripercorre in qualche modo strade tracciate già dai movimenti femministi. Strade che negli anni sono diventate spesso senza uscita.

Dopo aver bruciato i reggiseni, ci è rimasto tra le mani un corpo svuotato di significati e progetti, alla mercé dei luoghi comuni che lo vogliono pensato, tanto per citarne uno, o per il sesso o per la maternità (maternità dolorante e dolorosa, tanto che un’associazione come l’Aipa desta ancora scalpore).

Mi tornano in mente le tarantate, che potevano guarire solo dopo danze e movimenti forsennati e liberatori. Come molte di noi, avevano bisogno di essere viste, di uno sguardo che dicesse loro: tu esisti, tu vali, tu hai significato. Eppure ad essere visto era solo il loro corpo, non il loro essere persone, non i loro bisogni.

La riduzione della donna a corpo è un passaggio davvero pericoloso. Un passaggio cui noi stesse contribuiamo ogni volta che ci pensiamo come chili o metri o rughe, ogni volta che pensiamo che la rivendicazione dei diritti passi per un uso estremo o provocatorio di esso. Un passaggio che rendiamo agevole ogni volta che perpetuiamo la dicotomia mente-corpo.

Mi sto convincendo da tempo che la riflessione e le rivendicazioni sul corpo delle donne non possono prescindere da una riflessione, in generale, sull’identità, sulla persona, sulla dignità dell’essere umano in cui solo un’accetta filosofica o scientifica o religiosa possono pensare di separare spirito, cellule, cuore.

Dovrei dire un’accetta tutta occidentale, europea, in particolare, che viene smussata dal confronto con culture e voci diverse. Una di queste voci è quella di Fatima Mernissi, autrice di L’harem e l’Occidente, un saggio davvero istruttivo sulla percezione del corpo e dell’identità della donna, con una chiosa, che non vi svelo, ma che vi anticipo originale e interessante, sull’emancipazione femminile.

Vi invito a segnalare nei commenti testi utili alla riflessione. Ve ne sarò grata sia come lettrice, sia come promotrice di un percorso bibliografico che sta vedendo la luce in questi giorni e di cui vi parlerò non appena la gestazione sarà completa.

Foto | KatB Photograpy