LE PANTOFOLE DELL’ORCO

Le pantofole dell’orco: letto così, decontestualizzandolo, sembra il titolo di una fiaba: una di quelle con piccoli bambini che si salvano dando un calcio nel sedere ad una strega o rubando gli stivali dalle sette leghe al gigante cattivo che poi precipita giù dalla pianta dei fagioli magici.
Non è così.

L’orco di cui parla il libro a fumetti di Rosalind B. Penfold, è un orco molto più spaventoso di qualsiasi mostro si possa trovare nei racconti.
Anche adesso viene difficile parlarne, perché se leggendolo con gli occhi di una donna quel libro racconta una storia di violenza privata a volte tremendamente simile alla propria, leggendolo come uomo si viene presi da una paura tremenda, l’inquietudine di poter essere così o di poterlo diventare.
Si ripensa a quando magari si è vissuto situazioni simili da bambini e da come si è fatto di tutto per sfuggirvi, si guarda indietro e con lucidità si cerca di fare un’analisi dei propri comportamenti cercandoci una qualsiasi somiglianza.

E’ un libro terribile, per quanto è semplice e reale. Va letto.
Va letto come atto d’accusa, va letto come doverosa apertura d’occhi, va letto perchè quelle sono cose che rimangono e che non solo condannano chi le applica, ma, in maniera ben peggiore, chi le subisce.
Va letto con consapevolezza di non essere estranei, che pensare: “io non lo sarò mai” non basta.

Il libro è una graphic novel di 265 pagine edita in Italia da Sperling e Kupfer

Nel sito www.dragonslippers.com (Dragonslippers è il titolo originale del libro) l’autrice ha pubblicato, (si può scaricare anche in versione stampabile) una sezione che si chiama “impara i segnali dell’abuso”.

Sono tanti disegni che rappresentano situazioni che potenzialmente indicano una relazione affettiva pericolosa:

Learn the warning signs of abuse