Le parole fanno male #4
Dal sito dell’Ansa, riprendo questa notizia di cronaca nera a Roma di qualche settimana fa:
(ANSA) – ROMA, 12 SET – Una prostituta romena di 22 anni e’ ricoverata in gravissime condizioni dopo essere stata aggredita da due persone che, dopo averla picchiata, le hanno cosparso il corpo di liquido infiammabile per poi darle fuoco. L’episodio e’ avvenuto in strada a mezzanotte in via di Rocca Cencia, Borghesiana. La vittima, soccorsa da altre squillo, e’ stata trasportata al Sant’Eugenio dove e’ ricoverata in prognosi riservata con ustioni di terzo grado su piu’ della meta’ del corpo. Indagano i carabinieri.
Questa è la notizia, diciamo così, nuda e cruda. Riporto ora qui sotto il commento di un esponente politico della capitale, riportato da più quotidiani in quello stesso giorno:
Il grave fatto di sangue avvenuto questa notte alla Borghesiana è l’ennesima dimostrazione di come la prostituzione a Roma sia sempre più un fenomeno dilagante e in crescita. Ricordiamo appena un mese fa una manifestazione dei cittadini dell’Eur contro la prostituzione imperante nelle strade del quartiere, dopo quella svolta in IV municipio sullo stesso tema. Occorre prendere atto che la piaga della prostituzione è molto spesso legata alla criminalità organizzata e al racket. E’ necessario ora dare impulso alla lotta, che non è solo di ordine pubblico, contro questo fenomeno sempre più diffuso sulle strade di Roma. Intanto auspichiamo che le forze dell’ordine facciano luce sull’accaduto per risalire agli autori del barbaro gesto.
Sperando che non lo sappiate già, vi chiedo a bruciapelo: di quale partito (schieramento, orientamento) pensate che sia l’esponente politico che ha detto queste parole? Di destra, di sinistra, di centro? Extraparlamentare, o appartenente alla cosiddetta “antipolitica”? Intanto, pensateci: i link sono tutti in fondo, così se non lo sapete già non vi tolgo il gusto dell’indovinello.
Il giornale che ha riportato queste parole non ne riporta altre, né nei giorni seguenti ci sono state aggiunte, correzioni, smentite. Questo giornale è politicamente schierato in maniera netta; un giornale di sponda politica opposta (trovate anche questo link in fondo), non riporta la dichiarazione, ma neppure su questo quotidiano appaiono, nei giorni seguenti, smentite, aggiunte, correzioni o qualcosa che rimandi a quelle parole. In un certo senso, se ne può dedurre che la dichiarazione, così com’è formulata in quelle parole, è sostanzialmente avallata in maniera bipartisan.
Tenendo conto che:
– in quella dichiarazione non c’è un minimo di umana partecipazione nei confronti di una persona all’ospedale in prognosi riservata con ustioni di terzo grado. Da un esponente politico mi aspetto almeno due parole in questo senso, anche se di circostanza. Invece, niente. Mancanza da stigmatizzare a prescindere dall’appartenenza politica di chi l’abbia commessa;
– il fatto è evidentemente occasione, per la persona che parla, di portare avanti una ben strutturata visione del fenomeno della prostituzione: essa è “dilagante”, “imperante”, “legata alla criminalità organizzata”; si deve organizzare contro di essa una “lotta, che non è solo di ordine pubblico” (quindi è culturale? Sociale? Non è specificato). Non c’è l’accenno a un minimo di analisi del fenomeno, non ci sono prospettive diverse, non c’è – di nuovo – neanche un accenno alla componente umana, la quale potrebbe portare a individuare partecipazioni, atteggiamenti e responsabilità diverse. La prostituzione è pensata come un tutt’uno da combattere e arginare “in blocco”, alla ‘muoia Sansone con tutti i filistei’;
– l’episodio, di cui la notizia Ansa ricorda le modalità d’esecuzione, la presenza di altri attori, la nazionalità della vittima (e il fatto che ci sia, appunto, una vittima), non rammenta altro, all’esponente politico, che “una manifestazione dei cittadini dell’Eur” svolta poco tempo prima. Si può facilmente tradurre questo commento come una sorta di dietrologico ‘qualcuno lo aveva già detto’, parente stretto dell’altrettanto orribile ‘prima o poi ci scappa il morto’;
– non c’è neanche il minimo accenno, in questa dichiarazione, alla realtà politica opposta: se chi parla è al potere, non accenna all’eventuale strumentalizzazione da parte dell’opposizione; se chi parla è all’opposizione, manca un accenno di critica agli attuali organismi di governo locale. Questa mancanza, anche se certo non di un argomento obbligatorio, potrebbe far pensare a un esponente della “antipolitica”, di una forza extraparlamentare, di una lista civica indipendente e in nessuna coalizione;
vi chiedo, ancora: quelle parole sono più tipicamente avvicinabili a un esponente “di destra”, “di sinistra”, o “altro”?
Qui sotto i link che vi daranno la soluzione e qualche spunto di riflessione. Per quanto mi riguarda, saputo chi l’ha detto, m’è tornata alla memoria la scena morettiana nella quale si pronuncia la famosa battuta “le parole sono importanti!”. E poi ho pensato alle elezioni che stanno arrivando, all’importanza della comunicazione, e a cosa si è disposti a sacrificare per avere più voti degli avversari. E al fatto che in altri paesi si prendono iniziative come questa.
Repubblica; Libero; jumpingshark; Polvere da sparo; Femminismo a Sud.