Il mio Mondo Nuovo
Quella di Francesca è un’altra storia di discriminazioni subite sul posto di lavoro da una donna incinta. Ma il suo racconto non si sofferma su questo evento, molto grave (di cui avremo modo di parlare tra pochi giorni proprio qui grazie a un’altra bella testimonianza), ma sull’occasione in cui lei ha potuto e ha saputo trasformare questo sopruso, ascoltando un io profondo che i ritmi accelerati delle nostre esistenze spesso ottundono. Perché procreando spesso ci si scopre anche più creative.
E a proposito di creatività, da oggi pubblicherò accanto ad alcuni dei prossimi scritti, dei quadri, in miniatura, della nostra Bruna, quadri che ho visto sulla sua pagina facebook e che mi sono sembrati così pieni di aria e di colori che le ho chiesto di poterli utilizzare per il nostro blog. Grazie anche a lei: a me danno delle sensazioni di gioia libera, molto belle.
La mia “avventura” inizia nel 2008 quando il mio mondo è cambiato: ho perso il lavoro e sono diventata mamma. E le due cose non sono scorrelate tra loro.
Tra i due avvenimenti ho anche perso mia madre, a causa di una lunga e purtroppo diffusa malattia: ma non è di questo che vi voglio parlare.
Sono stata, diciamo, invitata a lasciare il mio lavoro poco dopo aver comunicato la mia gravidanza: come purtroppo capita a molte donne in Italia, non sono stata libera di scegliere come conciliare lavoro e famiglia.
Nonostante la laurea appesa al muro, avendo un pancione di 6 mesi non pensavo fosse il caso di cercare un nuovo lavoro: non mi avrebbe assunta nessuno. Così mi sono messa l’anima in pace e ho pensato che avrei ultimato la gravidanza riposandomi, poi avrei fatto la mamma a tempo pieno e poi mi sarei dedicata alla ricerca di un nuovo lavoro.
Con tutto il tempo libero a disposizione, prima della nascita del bimbo, ho riscoperto la mia passione di sempre: il disegno, la pittura, e l’ho ampliata iniziando a studiare un programma di grafica digitale. Mi sono messa a fare di tutto un po’: acquistavo oggetti in legno e li decoravo dipingendoli a mano, facevo disegni di ogni tipo e facevo pratica con Photoshop, realizzando fotoritocchi e fotomontaggi al computer.
E così è nato Il mio Mondo Nuovo, un sito dove racconto il mio mondo a colori, non più in bianco e nero come quello da cui provenivo; un mondo colorato dalla pittura e dalla grafica, e poi colorato dalla nascita di nostro figlio. Ho realizzato dei quadri per lui, per la sua stanza, affiancandoli al quadro dipinto per lui dal nonno (mio padre, dal quale ho ereditato la vena artistica) e un quadro che era stato ricamato dalla nonna che non ha mai conosciuto.
Poi mio figlio è cresciuto e io sono stata sempre più contenta di avere avuto, pur non scelta, la possibilità di stargli a fianco e di godere di ogni singolo attimo insieme a lui: i primi dentini, le prime paroline, i primi sorrisi, ho avuto la fortuna di non perdere nulla di tutto ciò.
E crescendo, il cucciolo è diventato sempre più spassoso, così ho iniziato a disegnare vignette che prendono spunto dalla mia vita di mamma: già al liceo disegnavo caricature e vignette su ciò che accadeva in classe, si è trattato solo di riprendere la mano. E il mio Mondo Nuovo si è arricchito di un blog dove raccolgo queste vignette, dove racconto episodi divertenti che capitano nelle mie normali giornate di mamma.
Il mio Mondo Nuovo rappresenta la mia sfida a chi ci vuole o solo donne in carriera, manager fredde e calcolatrici che stanno fuori casa 12 ore al giorno, o solo brave massaie, che passano la giornata a cambiare pannolini e sfornare dolci. La nostra società pretende che diamo noi stesse al 100 % al lavoro, o al 100 % alla famiglia: tertium non datur, non c’è una terza opzione tra cui possiamo scegliere.
Nella speranza che in futuro le cose cambino, io continuo a colorare il mio mondo, quello della mia famiglia e dei miei amici e di tutti coloro che incroceranno la mia strada.
Immagine all’inizio: Bruna Verrecchia Verdone, La cicogna
Bellissima questa testimonianza: colorata, fresca e piena di ottimismo.
Le passioni sono le nostre più grandi risorse.
ps: molto bella l’idea dei quadri in miniatura.