Sottosopra – Una vita al contrario
Frasi brevi che sembrano commenti a dei disegni. E, da quel che ho capito, Maura disegna davvero ed è come se si esprimesse disegnando anche mentre parla: io vedo le scene. Parole semplici, di un’onestà che ti si insinua sottopelle. Decisamente in sintonia con un dibattito sulla bellezza del corpo di questi giorni, che trovate sul nostro social network.
Sono nata con i pensieri al contrario.
Da genitori italiani figli di emigranti sono venuta al mondo a Johannesburg in Sudafrica.
Figlia di un mondo moderno trasferita in un’epoca acerba.
I miei hanno divorziato e con i nonni e la mamma mi hanno trasferita nella bassa padana; extracomunitaria prima ancora che esistesse il termine e con i genitori divorziati prima che fosse indetto il referendum che ha legalizzato il fallimento dell’amore.
Ero piccola e arrabbiata e non sapevo perché.
Oggi mi capisco.
Era difficile essere così diversa.
Mia mamma lavorava come segretaria, cucinava curry end rice, indossava pantaloni, kaftani o minigonne alla Mery Quant e le mamme delle mie amiche solo gonne scure altezza ginocchio e il grembiule mentre in cucina con il mattarello tiravano la sfoglia dei cappelletti per i loro mariti.
E mio padre non si è mai più materializzato.
Un dubbio nel corpo nasce quando un genitore non ti ama. Ci deve essere qualcosa in te di sbagliato se anche chi aveva il dovere di amarti non accetta di farlo.
Il mondo è donna.
Non tutto ma il mio. Mia nonna, mia mamma, io, e neanche a dirlo mia figlia. Solo un uomo, dopo molto, mio marito. E allora impari gesti di un altro sesso, cacciaviti, bulloni, brgole, chiavi inglesi, trapani e quello che ti necessita. E alla fine fai un lavoro da uomini con il quale mantieni la tua famiglia.
E non sei una donna in carriera ma una persona che vive, anche perché tutto rimane, l’insicurezza, il senso di inadeguatezza che ti hanno caricato addosso e il tuo aspetto poco attraente.
E ti ammali di una malattia strana che ti punisce per come sei e per il male che pensi di avere fatto.
Le donne fuori non ti somigliano e in fondo a te spiace, forse pensi che essere soda ti faciliterebbe la vita, pensi che se fossi stata più bella ti avrebbe voluto bene.
Ma ero una bambina meravigliosa.
E allora porti avanti la tua vita al contrario, dove quel che sembra non è, perché quel che conta e rimane è il bene che vuoi tu agli altri e al tuo corpo di donna.
Maura
il dipinto è di Bruna Verrecchia Verdone e si chiama L’altalena.
vi segnalo
http://www.enciclopediadelledonne.it
metteteci nei siti amiche, vi metteremo anche noi nel blog specchio delle dame
Sì, grazie, vi ho segnalato ieri su facebook e vi metteremo presto anche sul nostro sito di cui si occupa Francesca. Dopo Pasqua che in questi giorni simao un po’ ferme…
Rubina : bella iniziativa, ciclopica direi!
Vi ho inserite nel mio blog e parlerò di voi
Sara Ferraglia