Gli incontri e l’amicizia. Dal diario di Katia Verdone

Katia Verdone - www.katiaverdone.itGli incontri sono quelli che ti segnano… che danno una svolta alla nostra vita… in special modo a quella interiore.

Possiamo avere una bella casa, una bella macchina, un bel lavoro, ma poi sono gli incontri che qualificano tutto il resto, quelli che renderanno animata, calda e accogliente la nostra casa, quelli che in un viaggio insieme ci faranno vedere con i loro occhi quello che da soli non riusciremmo a vedere o magari a vederlo solo in un modo diverso… quell’incontro fortuito in una delle tante file umane lunghissime (alla posta, al supermercato,al semaforo in sella alla mia vespa…) in circostanze noiose e stressanti ti guarda regalandoti un sorriso, rendendoti, con così poco, pronta all’ottimismo e a credere ad un inizio di giornata piacevole. …

Io per prima ho soffocato il sentimento AMICIZIA per molti anni, dimenticandomi praticamente di tutti gli amici di un tempo, ho immolato l’amicizia sull’altare dell’amore perché in quel momento, per molto anni in realtà, ho considerato l’amore l’unico sentimento importante nell’età adulta. L’amicizia sembrava un sentimento da vivere in modo totalizzante solo nella giovinezza … poi il suo posto veniva sostituito dall’amore.

Ora, come spesso succede nella vita, la situazione si è invertita … SONO IO, ORA, QUELLA CHE ANELA AMICIZIE, CHE NE SENTE PROFONDO BISOGNO. Mentre la maggior parte dei miei amici stanno vivendo un’appagante ed esclusiva storia d’amore.

Ora, non posso pretendere più di tanto da amici come ***** e ***** visto che in questo periodo stanno vivendo la loro storia … Comunque io devo accettare e imparare a prendere ciò che la vita mi offre, e l’amicizia con *****, è stata una delle esperienze più belle del periodo di vita più malandata …

Katia Verdone, www.katiaverdone.it

 

La vita, amico, è l’arte dell’incontro”: questa frase del poeta brasiliano Vinicius de Moraes credo che sarebbe molto piaciuta a Katia.

E mi viene da pensare che la vita prende tutto un altro perché se riusciamo a incontrare anche le persone che non ci sono più, grazie a chi continua a raccontarcele, tenendone vive le voci e il ricordo, opponendo resistenza a un mondo che corre velocissimo senza trattenere più nulla, dissolvendosi in attimi effimeri appiattiti su un presente che ci schiaccia nella sua ottusità priva di spessore. Le parole, i disegni, un particolare del volto o quella giornata che riaffiora nella nostra memoria è bello portarle alla luce con pochi intimi o anche su una piazza virtuale perché il patrimonio di unicità che ognuno racchiude non vada sprecato e possa continuare a dialogare con mondi con cui forse in vita non sarebbe mai potuto entrare in contatto.

Recuperare una relazione non patologica con la morte è un compito che la nostra epoca dovrebbe cominciare a darsi e dentro la nostra scelta di concludere le testimonianze di Svegliatevi, bambine! con le belle parole di Katia e Lucia c’è anche la volontà di contribuire a innescare un rapporto più sano fra ciò che ancora è e ciò che non è più ma permane sotto forme diverse continuando a trasformare i nostri sguardi.