Più culi per tutte!

Gentile Bruno Manfellotto,

Direttore di l’Espresso,

mi perdoni il ritardo con cui Le scrivo su un argomento a cui Lei ha già risposto.

Ma sono una donna, cittadina italiana, e sto in trincea; ogni giorno è una resistenza contro una nuova deriva feudale: obiettori di coscienza che rendono vana la legge sull’aborto, leggi sulla fecondazione asssitita che si fatica a definire civili, disoccupazione femminile, tagli al welfare, femminicidi, stupri di gruppo, maltrattamenti familiari…insomma è un lavoraccio essere cittadina italiana, un pò come addestrarsi alla sopravvivenza, quotidianamente.

Le scrivo in riferimento all’immagine di Altracopertina, dell’Espresso del 17 febbraio scorso con il primo piano di glutei femminili con tanto di elettrodi. La foto faceva da richiamo ad un servizio su esami clinici.

Conosco medicine alternative ma dubito che una tac la si faccia al fondoschiena, lì non ci sono organi visibili, non le sembra? Inoltre non comprendo perché anche per parlare di medicina si debba adoperare un pezzo di corpo femminile.

Avevate fatto una scelta intelligente evitando di adoperare (per un po’, circa 90 giorni) parti anatomiche femminili per incentivare l’acquisto dell’Espresso da parte dei vostri lettori, (e le lettrici?), ed invece mentre l’Italia è al 76° posto per la condizione di vita delle donne, e le strade o i pavimenti delle case si tingono di rosso per il sangue della mattanza di femicidi, pubblicate goliardicamente questa copertina.

Vorrei farle una richiesta ma prima dirle alcune cose.

Forse Lei non lo sa ma è tempo che qualche donna glielo dica.

Da quando c’è l’obbligo dell’istruzione, anche le donne leggono; in Italia le donne si laureano in maggior numero e anche in tempi più brevi rispetto agli uomini. Inoltre leggono molto di più. Ha letto bene signor Direttore, noi donne leggiamo!

Un’altra cosa che Lei forse non sa è che abbiamo denaro a disposizione. Ecco qua la cosa è problematica: le italiane ne hanno meno degli italiani. L’Italia è in fondo alla classifica, precede solo Malta, per dati di occupazione femminile. Se le donne restano incinte sono licenziate grazie alle dimissioni in bianco, rese lecite dal governo di Silvio Berlusconi, uno che come saprà, ha fatto “scuola” , bombardando mediaticamente le menti e la società italiana con immagini di parti anatomiche femminili.

Però qualche occupazione seppur precaria, le donne riescono a mantenerla e a tenerla stretta con le unghie e i denti, magari facendo salti mortali. In Italia le donne dedicano un maggior numero di ore di cura della famiglia, rispetto agli uomini, ma nonostante i pochi servizi per l’infanzia, le madri lavoratrici ce la fanno a tenersi qualche straccio di lavoro.

Quindi hanno qualche soldo in tasca per poter acquistare giornali. E magari potrebbero scegliere di acquistare il Suo settimanale.

Infine le svelo qualcosa che Lei ancora non sa. Noi donne abbiamo gli occhi. Si esatto direttore, quella cosa posta tra il naso e la fronte; mi rendo conto che anni di martellamento mediatico con immagini di fondoschiena o seni femminili ha fatto perdere l’attitudine a guardare le donne negli occhi e a coglierne emozioni e sentimenti ma credo che Lei sicuramente li avrà notati: ecco sono quelli con le ciglia intorno, talvolta colorati da ombretto.

Con quelli noi guardiamo!

Ora se mette insieme tutte le informazioni che Le ho dato, comprenderà che tra i suoi lettori ci sono anche delle lettrici che non sono solo oggetto di desiderio ma anche soggetto di desiderio.

Per questo Le chiedo come lettrice dell’Espresso per par condicio, ogniqualvolta pubblica una foto di un trancio di corpo femminile, pubblichi anche un trancio di corpo maschile.

Potrebbe metterli nello stesso numero, sezionando la copertina, oppure fare uscite alternate.

Un numero una chiappa virile, il numero successivo una tetta. Faccia Lei.

In caso di uscite alternate suggerisco per i tranci maschili: pettorali, glutei, gambe, piedi (per le feticiste), spalle, schiena, nuca, chiome (nere o bionde, non rosse e non brizzolate per favore) sorriso, labbra, anche le braccia sono gradite, (ah! molte guardano le mani), così si rivolgerà anche, una volta tanto, alle sue lettrici.Perché le ha le lettrici!

Noi donne potremmo averne un doppio vantaggio: un piacere per la vista e uno stimolo alla competizione per i nostri compagni affinché si mantengano in forma; potrebbero eliminare quelle spiacevoli pancette o pettorali cadenti, che arrivano con gli anta e che noi donne facciamo finta di non notare.

Insomma signor Direttore porti fino in fondo la politica di informazione del settimanale che dirige, avendo cura anche della differenza di genere e conceda più culi (anche) per tutte noi!

La ringrazio per l’attenzione

Nadia Somma