Poetici inciampi
Con le bimbe piccole, ricominciai a scrivere poesie.
C’era sempre poco tempo e tanta intensità. Serviva quello: parole dense a immortalare istanti che altrimenti avrei perduto. Quei versi oggi mi restituiscono un magone: so di sostanze che mi hanno nutrita e trasformata, ma che non posso toccare nella loro natura primigenia. Solo subodorarle nella carne, negli sguardi, nelle espressioni, nei mozziconi di parola che da queste sostanze sono abitati.
L’infanzia è un tempo che sfugge via, ma come ci parla da dentro i corpi delle nostre figlie adolescenti?
Ancora con rare sillabe scelte, come i frutti più alti sugli alberi.

La scrittura breve e frammentaria vorrei rivalutarla ora anche qui. Su questo sito che ci ho tenuto tanto a salvare, quando sembrava cancellato, sul quale mi riprometto di scrivere molto più spesso di quanto poi non faccia. Forse perché immagino progetti ambiziosi, che richiedono rielaborazioni e riscritture. E il tempo non corrisponde alle mie aspettative.
Torno qui alla scrittura di attimi. Momenti di essere.