È normale
“Sì, e’ tutto normale se ti senti al settimo cielo e poi all’inferno un attimo dopo che le due stanghette del test sono rosa,
è normale se durante i lunghi brevissimi mesi della (dolce no, oramai nessun ostetrica o ginecologo ti consente i dolci in gravidanza!) attesa alterni momenti di gioia profonda ad altri di puro terrore.
È normale se, una volta nata come madre sei tu a volerti rifugiare nell’utero e lasciarti cullare ovattata e sorda a tutto.
È normale se durante i beati mesi di casalinghitudine a volte ti senta in colpa verso chi si alza presto per andare a lavorare.
È normale che tornata al lavoro dopo i pochissimi mesi di congedo ti senta inadeguata.
È normale che le colleghe cerchino di farti le scarpe anche se hanno le tue stesse mansioni e anzianità.
È normale correre in bagno a piangere perchè il capo – donna – ti rimprovera per 3 minuti di ritardo sostenendo che al nido le maestre sono pagate anche per asciugare il naso a tua figlia e non importa dilungarsi ai saluti.
È normale sentirsi in paradiso solo perché la tua bimba ti
manda un bacio con la mano mentre è impegnatissima sullo
scivolo al parco.
È normale che una dormigliona di natura sia capace di non perdere troppo le forze e sentirsi ancora abbastanza fresca dopo una notte insonne a coccolare la pargola.
È normale che se decidi di diventare madre a 40 e passa anni non ti senta competitiva con le “ragazze” in jeans attillati che sono le altre mamme al nido la mattina presto.
È normale che ti senta bellissima e amata quando la tua piccola e il tuo uomo ti stringono in un unico abbraccio.
È normale che i complimenti delle maestre ti facciano quasi paura anche se sai che non puoi temere di sognare altrimenti smetti di vivere.
È normale che fare un figlio in questo nostro mondo occidentale sia considerato straordinario.
È normale che tu abbia la forza di correre fra mille impegni e avere ancora il fiato per la sua canzoncina preferita mentre tornate a casa tra il traffico e la pioggia.
È normale tutto questo: sei una mamma!
E allora mi chiedo perché nel 2010 non sia ancora normale per troppe donne poter scegliere questo ruolo con consapevolezza e indipendenza, perché è così difficile farsi rispettare prima di tutto come donne, perchè è quasi impossibile ottenere un partime o un orario flessibile, perchè le decisioni più importanti
nella maggior parte dei casi le prendono gli uomini, perchè si parla ancora di quote rose in politica come si trattasse di panda in estinzione, perché deve essere normale non sentirsi straordinarie e uniche in quanto donne e non riuscire solidarizzare un po’ di più fra noi?
Ginger
Dipinto di Bruna Verrecchia Verdone, L’aquilone
Questo scritto è bellissimo.
Mi è appena capitato sott’occhio un romanzo che lessi quando mia figlia Bianca aveva pochi mesi che magari un po’ c’entra: “Un ciclone chiamato Titti” di Gina Lagorio. Mi era piaciuto tanto!
Cara Ginger, non è normale tutto quello che senti e che scrivi, è straordinario. Questa tua consapevolezza purtroppo non è di tutte.